Bussi sul Tirino
Inquadramento Geografico Ambientale
Il SIN di “Bussi sul Tirino” è stato istituito a seguito della scoperta di aree con rifiuti industriali abusivamente interrati e/o sparsi sia nel Comune di Bussi sul Tirino, sia nel Comune di Bolognano (siti in Provincia di Pescara, Regione Abruzzo);
in particolare, il SIN comprende,
- nel territorio del Comune di Bussi sul Tirino (PE):
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- l’area del polo chimico (ex Montedison/Ausimont, ex Solvay, ora di Società Chimica Bussi SpA) e le aree esterne al suddetto polo chimico, site sia a monte sia a valle dello stesso;
- l’area occupata dalla discarica c.d. “Tre Monti”, sita in prossimità della confluenza dei fiumi Tirino e Pescara, e prospiciente la stazione ferroviaria di Bussi;
- l’area della stazione ferroviaria di Bussi sul Tirino, prospicente la suddetta area Tre Monti;
- la zona di fondovalle adiacente le sponde del fiume Pescara dalla sua confluenza con il fiume Tirino fino a poco oltre il campo pozzi “Colle S. Angelo” (che interessa il territorio dei Comuni di Bussi sul Tirino, Popoli, Tocco da Casauria e Castiglione a Casauria – tutti in Provincia di Pescara);
- le aree di sedimentazione a monte dei salti presenti lungo il corso del fiume Pescara, in particolare: l’area di invaso della diga di Alanno (di Enel), le aree di “presa” e di “rilascio” della Centrale Enel IV Salto (che interessano il territorio dei Comuni di Alanno, Bolognano, Torre dei Passeri. Scafa Manoppello, Rosicano – tutti in Provincia di Pescara; Comune di Chieti);
- il sito industriale dismesso ex Montecatini sito in località Piano d’Orta nel territorio del Comune di Bolognano (PE).
Sintesi della Storia produttiva del Sin
- Nel XX secolo nel sito del Comune di Bussi sul Tirino (PE) si sono svolte attività industriali chimiche da parte delle società: Elettrochimica Volta, Elettrochimica Novarese, poi Montecatini, Montedison, Ausimont, Montefluos (impianti di produzione di: Tetracloruro di Carbonio (dal 1905-10 al 1945); Fosgene (dal 1914 al 1945); Acetilene/Trielina (dal 1935-40 al 1963); Dicloroetano (dal 1947 al 1954-70); Piomboalchili (dal 1935 al 1996); Clorometani (dal 1963 al 2007); Cloro-soda (con celle a Mercurio dal 1930 al 2007, poi convertito con celle a membrana). Nel 2002 la società Solvay ha acquisito le aree e continuato la produzione mediante alcuni impianti (cloro-soda). Dal 1 agosto 2016 la Società Chimica Bussi è diventata proprietaria e gestore degli impianti (cloro-soda, policloruro di alluminio e clorito di sodio; eureco; centrali idroelettriche).
- In località Piano d’Orta, nel Comune di Bolognano (PE), dal 1900 al 1965 circa si sono svolte attività industriali chimiche che hanno interessato, nel periodo di massima espansione, una superficie pari a 11,7 ettari, da parte delle seguenti società: Società Italiana di Elettrochimica (SIE): dal 1901 al 1904 produzione di acido solforico; Società Italiana per la Fabbricazione di Prodotti Azotati e altre sostanze per l’agricoltura (SIPA): dal 1904 al 1924 produzione di fertilizzanti azotati per l’agricoltura quali acido solforico, solfato di rame e perfosfato, produzione di calciocianamide; Società Marchigiana di Concimi e Prodotti Chimici di Roma, azienda controllata dalla Montecatini: dal 1924 al 1929 produzioni succitate; Montecatini: dal 1929 al 1965 (chiusura stabilimento) potenziamento con produzione di fluosilicato di sodio e di solfato di allumina, produzione di glicerina; produzione di concimi chimici e prodotti anticrittogamici.
Principali problematiche ambientali
Presenza di aree con ingenti quantitativi di rifiuti industriali abusivamente interrati e/o sparsi sia nel Comune di Bussi (sia nell’area della discarica Tre Monti, sita in prossimità della confluenza dei fiumi Tirino e Pescara, sia nelle aree limitrofe allo stabilimento industriale ex Montedison), sia nel Comune di Bolognano, in località Piano d’Orta (nelle aree limitrofe all’ex stabilimento Montecatini).
In particolare, per l’area cd. Tremonti, nel 2006 venne instaurato un giudizio avanti il Tribunale di Pescara a carico degli imputati, che avevano rivestito diversi ruoli e funzioni dirigenziali nella Società Montedison, dante causa della Edison, a partire dagli Anni ’70 fino alla dismissione dell’attività nel 2002, erano state formulate le accuse di concorso in avvelenamento doloso di acque (110, 439 c.p.) e concorso in disastro doloso (110, 434 comma 2 c.p.), mediante condotte sia di tipo commissivo che omissivo, conclusosi con la sentenza della Corte di Cassazione Penale n.47779 del 28 settembre 2018. La Suprema Corte, riformando la sentenza della Corte di Assise di Appello, ha assolto alcuni tra gli imputati per non aver commesso il fatto, mentre nei confronti di altri ha dichiarato i reati estinti per prescrizione, disponendo la revoca delle statuizioni civili.
A dicembre 2018, la Direzione Generale, ha richiesto all’Avvocatura dello Stato di introdurre un autonomo giudizio civile di tipo risarcitorio nei confronti della Società Edison S.p.A. Attualmente è pendente, avanti il Tribunale de L’Aquila, ma in fase di definizione, il giudizio di primo grado. L’Avvocatura dello Stato ha richiesto, a titolo di risarcimento, un miliardo di euro.
Tipologia dei contaminanti presenti nel SIN
- Suolo e sottosuolo: metalli (Hg e Pb soprattutto, poi anche Al, Fe, As, Be, Cu, V, Zn, Se); idrocarburi C<12 e C>12, BTEX, alcuni IPA, diossine, alifatici clorurati;
- acque sotterranee: metalli (Hg, Pb, As, Ni, Cr VI, Cr tot, Fe, e anche Se, Mn, Al), Boro, BTEX, IPA, Idrocarburi totali (espressi come n-esano), composti alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni, composti alifatici alogenati cancerogeni, e superamenti dei valori di soglia indicati da ISS per: Tetracloruro di Carbonio, Diclorometano, Esacloroetano.
Perimetrazione del Sin e programmazione negoziata
Il SIN di “Bussi sul Tirino” è stato istituito e perimetrato con D.M. del 29 maggio 2008, a seguito della scoperta di aree con rifiuti industriali abusivamente depositati, e inizialmente interessava una superficie pari a circa 234,6 ettari.
Con D.M. n. 237 del 10 agosto 2016 è stato ridefinito il perimetro mediante lo stralcio di un’area non contaminata pari a circa 2,6 ettari, sita a monte dello stabilimento industriale di Bussi.
Da ultimo, con D.M. n. 49 del 27 gennaio 2021 il perimetro è stato ridefinito mediante l’inclusione di una ulteriore porzione di circa 4 ettari in loc. Piano d’Orta, nel Comune di Bolognano, interessata dalla presenza di rifiuti simili a quelli già rilevati all’interno del SIN; pertanto il SIN attualmente interessa circa 236 ettari.
Si è in attesa di una ulteriore proposta da parte della Regione Abruzzo al fine di includere nel SIN altre aree site in loc. Piano d’Orta, nel Comune di Bolognano, in cui sono stati rinvenuti rifiuti simili a quelli rilevati nel SIN.
Accordo di Programma e gestione finanziaria
In data 28 febbraio 2011 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma “per la definizione degli interventi di messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale Bussi sul Tirino” – tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Abruzzo, la Provincia di Pescara, la Provincia di Chieti e i Comuni ricadenti all’interno del perimetro del SIN.
Il valore dell’Accordo in parola ammonta a complessivi 3,1milioni di euro, di cui: 3 milioni stanziati dal Ministero e 100 mila euro dalla Regione. Tale Accordo, su richiesta della Regione, è stato rimodulato in data 24 ottobre 2016 ed è stato oggetto di due proroghe: la prima al 28 febbraio 2019 e la seconda al 28 febbraio 2021. L’Accordo presenta forti ritardi nell’attuazione degli interventi di competenza pubblica, dei quali ad oggi risulta sia stato avviato solo l’intervento n. 1.1 denominato “Realizzazione del Piano di caratterizzazione delle aree pubbliche” [“PdC delle aree pubbliche”, redatto da ARTA e approvato dalla Conferenza di Servizi del 2015] – per il quale la Regione nel 2017 ha liquidato la somma di € 1.419.000,81 a favore di ARTA.
La Regione ha di recente proposto al Ministero una rimodulazione delle attività e sono in corso interlocuzioni con i soggetti sottoscrittori per definire un nuovo atto di programmazione sostitutivo di quello decorso il 28 febbraio 2021 u.s..
Ex contabilità speciale: nel mese di ottobre 2020 sono stati appostati su un pertinente capitolo di bilancio ministeriale ulteriori € 47.060.420,00 che rinvengono dalla chiusura della contabilità speciale n. 3911 ex OCDPC n. 365/2016. La predetta Ordinanza ha disposto che le somme in questione devono essere utilizzate, sulla base di un Accordo di Programma, per interventi di bonifica del SIN Bussi sul Tirino. Al riguardo, il MiTE ha avviato le necessarie interlocuzioni con la Regione Abruzzo per individuare gli interventi da disciplinare nell’Accordo. Tali somme potranno essere utilizzate per finanziare gli interventi previsti dal progetto di bonifica delle aree “2A e 2B e limitrofe” aggiudicatario della “gara”, una volta validato.