Tito
Inquadramento Geografico Ambientale
Il Sito di interesse nazionale “area industriale di Tito scalo”, con un’estensione iniziale di circa 315 ettari, successivamente ridotta a circa 57 ha a seguito di riperimetrazione avvenuta nel 2023, è ubicato in località Consorzio ASI nel Comune di Tito a circa 4,5 km dal centro abitato.
Nel SIN sono presenti attualmente circa 18 soggetti prevalentemente privati. All’interno vi ricade anche parte del Torrente Tora che lambisce la parte a nord dell’area industriale.
Sintesi della Storia produttiva del Sin
All’atto della perimetrazione il SIN si sviluppava su un’area industriale quasi interamente dismessa, nella quale erano presenti fabbricati e impianti in parte demoliti o in stato di abbandono e cumuli sparsi di rifiuti. Al suo interno è presente, tra le altre, l’area ex Liquichimica, attualmente dismessa, specializzata un tempo nella produzione di fertilizzanti e concimi chimici. Dal 1989 l’area è divenuta di proprietà del Consorzio ASI di Potenza. È presente, inoltre l’Area ex Daramic, acquisita nel 2014 dalla Step One oggi in procedura fallimentare, la cui attività principale consisteva nella produzione di separatori per batterie.
Perimetrazione del Sin e programmazione negoziata
Il perimetro del SIN è stato individuato con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 8 luglio 2002 e successivamente ridefinito con decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica n. 352 del 30/10/2023.
L’“Accordo di Programma Quadro per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda e dei suoli nei Siti di Interesse Nazionale di “Tito” e “Val Basento” è stato sottoscritto il 19 giugno 2013 tra il MATTM, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Basilicata.
L’“Accordo di Programma per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nei Siti di Interesse Nazionale di Tito e Area Industriale della Val Basento” è stato sottoscritto il 4 giugno 2020 dal MATTM e dalla Regione Basilicata. La Regione Basilicata è stata individuata quale beneficiario delle risorse disciplinate nell’Accordo e responsabile del monitoraggio per la realizzazione degli interventi.