Pieve Vergonte
Inquadramento Geografico Ambientale
La superficie complessiva inclusa nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale è pari a 15.150 ettari, nello specifico circa 4.291 ettari (tale area include tutte le aree a terra compreso lo stabilimento Enirewind – ex Syndial) e 11.395 ettari comprensive della parte del fiume Toce, del lago Mergozzo e una porzione del Lago Maggiore. In tale area perimetrata è ricompreso l’intero territorio comunale di Pieve Vergonte, la conoide del torrente Anza e porzioni di aree degli ulteriori comuni inseriti nella perimetrazione del SIN.
Sintesi della Storia produttiva del Sin
Tra le aree private del SIN quella che ha una maggiore rilevanza ambientale è costituita dallo stabilimento ex Syndial (ora ENIREWIND). Parte dell’area è interessata da attività produttive (produzione cloro-soda, acido solforico e composti cloroaromatici) attualmente gestite da Hydrochem Italia S.r.l. (prima Tessenderlo Italia). Le restanti aree di competenza Enirewind sono dismesse.
Il sito industriale Enirewind di Pieve Vergonte entra in funzione nel 1915 con forni di arrostimento di pirite per la produzione di clorosoda ed acido solforico. Durante la seconda guerra mondiale nel sito fu attivato un centro chimico militare di produzioni belliche, non note. Nel 1948 entra in funzione un impianto per la produzione di DDT. A seguito degli accertamenti analitici che individuavano la presenza di DDT nei sedimenti del torrente Marmazza, del fiume Toce e nel Lago Maggiore con concentrazioni superiori a quelle ammesse per l’alimentazione umana, fu individuato nello stabilimento di Pieve Vergonte la fonte di contaminazione attiva. A seguito di ciò fu chiuso l’impianto di DDT e di cloralio e avviate attività di messa in sicurezza, nonché dell’adeguamento degli scarichi provenienti dall’attività produttiva residua.
Principali problematiche ambientali
Per quanto concerne le problematiche ambientali nelle aree del SIN si evidenzia quanto segue:
- le aree di stabilimento di competenza Enirewind (prima Syndial): dalle indagini di caratterizzazione del sito, sono emersi dei superamenti delle CSC per il suolo e le acque di falda da DDT, arsenico, mercurio e composti cloro aromatici. Tale situazione è stata riscontrata anche in aree esterne all‘area di stabilimento. In particolare, è stata riscontrata la presenza di DDT nei sedimenti del torrente Marmazza, del fiume Toce e nei laghi Mergozzo e Maggiore.
- Altri privati: risultano da caratterizzare ancora numerose aree a terra;
- Le aree perimetrate del fiume Toce, del lago Mergozzo e del Lago Maggiore, sono state caratterizzate da Syndial (ora Enirewind). Risulta importante ricordare la questione del danno ambientale, in particolare il procedimento civile nei confronti di Syndial (ora Enirewind) per le elevate concentrazioni di DDT riscontrate nei sedimenti del Lago Maggiore e del fiume Toce. La Corte di Appello di Torino ha riformato la sentenza n.4991 dell’8 luglio 2008 del Tribunale di Torino che aveva condannato la Società Syndial (ex Enichem), controllata Eni, a corrispondere al MATTM una somma pari a circa 1,9 miliardi di euro a titolo di risarcimento per danno ambientale ai sensi dell’art.18 della legge 8 luglio 1986 n.349, ricondotto alla gestione del sito di Pieve Vergonte per il periodo 1990-1996, provocato dall’inquinamento da DDT del Lago Maggiore e delle aree circostanti. Pertanto il MATTM ha promosso un ricorso in cassazione. La Corte di Cassazione, con sentenza n.18811 del 2 luglio 2021 ha confermato la sentenza di appello.
Perimetrazione del Sin e programmazione negoziata
Con legge 9 dicembre 1998, n. 426, il sito di Pieve Vergonte è stato inserito tra quelli la cui bonifica è stata ritenuta di interesse nazionale. Il sito è stato perimetrato con Decreto del Ministro dell’Ambiente del 10 gennaio 2000 pubblicato sulla G.U. n. 46 del 25 febbraio 2000.
Per il SIN non ci sono Accordi di Programma sottoscritti.